Condilomi Anali: Cause, Diagnosi e Trattamenti
Condilomi Anali: Cause, Diagnosi e Trattamenti
I condilomi anali sono delle proliferazioni irregolari, di dimensioni variabili e di colore grigiastro, localizzate intorno all’ano ed in qualche caso all’interno del canale anale. In virtù della loro particolare forma vengono anche chiamati condilomi acuminati . Sono possibili localizzazioni di questa patologia anche a livello dei genitali e talvolta nella bocca.
Condilomi Anali: Quali sono le Cause
-Fanno parte delle Malattie Sessualmente Trasmesse (MST) e sono causati da alcuni ceppi di Papilloma Virus (HPV); tuttavia per contrarre l’infezione non è strettamente necessario che il rapporto sia completo: la trasmissione può avvenire anche per sfregamento della cute o per contatto delle mani. Le statistiche indicano che la probabilità di sviluppare e diffondere condilomi sono maggiori nei soggetti che:
- hanno più partner sessuali
- diventano sessualmente attivi precocemente
- fanno uso di tabacco o alcolici
- hanno contemporaneamente un’infezione virale, come l’herpes, o una situazione di stress
- donne incinte
- hanno un sistema immunitario fragile per condizioni come il diabete, la gravidanza, HIV/AIDS o farmaci.
Quali Sintomi, Diagnosi e Complicanze
Spesso, ma non sempre, il primo sintomo è il prurito; al quale si aggiunge la scoperta delle tipiche escrescenze situate intorno al margine anale. A volte si presentano isolati, altre volte raggruppati. Il colore varia dal rosa al marrone, anche a seconda del tipo di pelle del soggetto.
Si basa quasi esclusivamente sul riconoscimento delle tipiche lesioni, nel corso della visita medica: senza dubbio il proctologo ha maggiore esperienza sulle neoformazioni della regione anale, ed è perciò preferibile, soprattutto in caso di dubbi, ricorrere ad una visita specialistica per la diagnosi differenziale e ancor di più per l’eventuale trattamento. Anche i dermatologi hanno competenza su questa materia ma il proctologo può utilizzare ambulatorialmente anche uno strumento, l’anoscopio, per controllare la eventuale presenza di lesioni anche all’interno del canale anale. Utile è il controllo del HPV anale anche per il monitoraggio post operatorio, test eseguibile in ogni laboratorio analisi.
Con il passare del tempo le lesioni tendono ad aumentare di dimensione, e anche la gravidanza sembra una condizione predisponente per il loro rapido accrescimento. Rara, ma non impossibile, è la degenerazione dei condilomi in tumore maligno del canale anale. Alcuni studi inoltre hanno rilevato che i pazienti affetti da condilomatosi sono soggetti ad un rischio notevolmente più elevato di contrarre infezioni da HIV (il virus dell’AIDS).
Condilomi Anali: Terapia e Prevenzione
Terapia – Si basa su farmaci ad azione locale, che distruggono i condilomi (Imiquimod), e rafforzano il sistema immunitario. In molti casi però tali trattamenti non risultano possibili e/o efficaci e quindi si renderà necessario ricorrere all’intervento: generalmente la tecnica preferibile è la rimozione chirurgica per via sottomucosa senza lasciare cicatrici. La bonifica deve essere condotta con la medesima tecnica anche all’interno del canale anale. Nel complesso le recidive sono circa il 20-30% dei casi trattati. Da ultimo non dimentichiamo che tutte queste procedure servono per eliminare i condilomi, ma non l’infezione da HPV.
Insieme al vaccino, disponibile ormai da qualche anno, PAP test e HPVtest rappresentano il più efficace strumento di prevenzione verso questo problema. La maggior parte delle persone affette da HPV non sa di esserlo e non sviluppa alcun sintomo o problema di salute connesso al virus; alcuni pazienti scoprono di essere state colpiti quando compaiono le verruche genitali, mentre molte donne possono vedersi diagnosticata un’infezione da HPV a seguito di un risultato anomalo al Pap-Test (durante lo screening del cancro del collo dell’utero).
Sesso – Resta inteso che l’utilizzo del profilattico è sempre raccomandabile; purtroppo però, a differenza della maggior parte delle Malattie Sessualmente Trasmesse, per i condilomi esso non offre sicurezza assoluta; questo perché, come detto in precedenza, ci si può infettare anche solo con lo sfregamento della cute. In caso di accertata infezione sarà necessario consigliare ai partner incontrati nei 3 mesi antecedenti la diagnosi di sottoporsi a scrupoloso controllo medico, ovviamente bisognerà evitare ulteriori incontri sessuali fino alla scomparsa delle lesioni e utilizzare sempre una protezione almeno 3 tre mesi successivi all’eventuale asportazione.
Articolo a cura del proctologo dr. Antonio Capomagi (Scopri di più sullo specialista)
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